Carlo Mitra, VicePresidente Confcooperative «È con favore che accogliamo le linee di indirizzo del Patto della Salute varate dalle Regioni e siamo pronti a dare il nostro contributo. Confcooperative, in linea con quanto tracciato dalle regioni, ha costituito una federazione ad hoc, FederazioneSanità, che da due anni eroga servizi di assistenza primaria a 1 milione di cittadini».
Così Confcooperative commenta positivamente i capisaldi del nuovo “Patto per la salute” tra cui: le cure primarie da erogare attraverso lo sviluppo di forme associative complesse; strutturare le reti per assistere i cittadini, soprattutto con riferimento alla cronicità e alla non-autosufficienza e una forte integrazione con il sistema socio-sanitario. Elementi che sono alla base dell’attività svolta da FederazioneSanità – Confcooperative.
«L’obiettivo è creare valore aggiunto attraverso l'impresa “multi professionale” cooperativa non profit che mette in rete il know – how e la professionalità delle cooperative di medici, delle farmacie e delle cooperative di distribuzione del farmaco, delle strutturespecialistico – diagnostiche, delle cooperative socio – sanitarie e delle mutue sanitarie».
«Questo network, che oggi già dà risposte a 1 milione di cittadini, vuole continuare a dare vita a sistemi organizzati di assistenza primaria di primo e secondo livello che facciano da filtro verso l'ospedale, diano prime importanti risposte all'emergenza territoriale anche attraverso l’assistenza domiciliare integrata, accompagnino la dimissione protetta, attraverso una rete integrata di presidi ambulatoriali, intermedi e residenziali ».
La nostra strategia guarda ad una nuova visione delle relazioni di partenariato tra il Servizio sanitario e l’imprenditoria cooperativa per costruire, nell’ambito delle linee organizzative dettate dalle regioni e valorizzando quanto già sperimentato in moltissime realtà locali, soggetti capaci di gestire in logica di continuità i processi assistenziali, secondo criteri di efficienza, efficacia e di appropriatezza, come definiti e controllati dal committente pubblico.
L’obiettivo è quello di affrontare in modo innovativo i ritardi organizzativi che si registrano nell’area dell’assistenza primaria sul territorio, fattore principale dei disservizi nel pronto soccorso ospedaliero esplosi a livello di cronaca in questi giorni e sempre più drammaticamente vissuti dalla popolazione.
24 febbraio 2012
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento