Il giorno della vigilia di Natale 20009, tra intensissimi dibattiti e negoziazioni il Senato degli Stati uniti approvò la riforma della sanità americana su proposta del Governo di Barak Obama. Tanto il dibattito come il suo risultato danno un importante impulso alla cooperazione in ambito sanitario e per tale motivo la Fondazione Espriu lo ha seguito con grande interesse, come tutti i membri dell’ Organizzazione internazione della Sanità Cooperativa (http://www.ica.coop/ihco/index.html).
La rivista Bussiness Week riportava nello scorso agosto questo titolo “ Adesso che Obama presenta, nonostante la durezza dell’opposione, la sua proposta di una copertura pubblica, le cooperative di salute emergono come un’alternativa incontestata”.
Giorni dopo il Washington Times affermava che un modo più che centenario di organizzare l’impresa, ossia la cooperazione, iniziava ad occupare il centro dello scenario perché era l’alternativa più radicalmente avanzata e politicamente più attuabile rispetto alla proposta di una cura medica universale fatta dal governo.
Il titolo di questo articolo era sorprendente: “le cooperative, passate di moda, si posizionano di colpo al centro dell’attualità”. Un titolo che rifletteva il paradosso del dibattito: l’antico diventa di colpo il più nuovo ad esistere.
Come può esser passato di moda un modello di sanità che pare essere disegnato a perfezione per il dibattito che si è prodotto negli Stati Uniti?
Senza dubbi, la cooperazione in sanità raccoglie la tensione tra i poi suscitata dalla riforma sanitaria proposta dal Presidente Obama. Da una parte, data l’universalità della copertura medica, perché la cooperazione è inclusiva , con una vocazione di servizio a tutte le persone di una collettività. Dall’altra parte, in relazione al rispetto dell’iniziativa individuale, la responsabilità di ognuno ricade anche nell’accesso alla sanità, ogni famiglia come responsabile della propria salute.
Ufficialmente, le cooperative della Sanità hanno evitato di pronunciarsi prima della chiusura del passaggio parlamentare. A questo punto, non vi è più dubbio che ci troviamo di fronte ad una opportunità d’oro per l’espansione dell’ideale cooperativo all’interno della prima potenza mondiale. Come afferma Paul Hazen, presidente Dell’Associazione Nazionale dell’Impresa Cooperativa degli Stati uniti, l’opportunità si può riassumere come “le proposte che si stanno dibattendo permetteranno la creazione di organizzazioni non lucrative per offrire l’assicurazione sanitaria. Il Governo federale degli Stati Uniti offrirà sei bilioni di dollari per capitalizzare tali organizzazioni nun lucrative. Le cooperative potranno essere le idonee a svolgere questo programma”.
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